Celiachia e intolleranza al glutine: quali sono le differenze?

Celiachia e intolleranza al glutine, due problematiche tanto simili nella sintomatologia quanto profondamente diverse per gravità e “concretezza” a livello scientifico, ma spesso concluse tra loro. Quali sono le principali differenze tra le due?

Partiamo da un principio basilare: un celiaco è sicuramente intollerante al glutine, un intollerante al glutine non è detto sia celiaco. L’intolleranza al glutine, inoltre, meglio nota come Gluten Sensitivity (GS), è costante oggetto di studio da parte della comunità scientifica e rappresenta uno dei topic più dibattuti dell’ultimo decennio. Non si hanno ad oggi possibilità di diagnosi concrete e fondate nei risultati (come ad esempio per l’intolleranza al lattosio) e si tratta di una patologia spesso confusa con moltissime altre.

Celiachia: che cos’è e perché non è “solo” intolleranza al glutine

La celiachia, più propriamente nota come Malattia Celiaca (MC) è una patologia complessa e pericolosissima, che viene riconosciuta a livello legislativo e che necessita terapia tempestiva (da seguire a vita) con dieta priva di glutine. Per sostenere la terapia, dato l’elevato costo dei prodotti privi di glutine, è prevista l’erogazione di buoni pasto e/o spesa mensili da parte del Ministero della Salute.

La celiachia causa malassorbimento ed è una malattia autoimmune: tiene impegnato a pieno regime il sistema immunitario per disfarsi del glutine , “distraendolo” da altri compiti ben più importanti e ponendolo sotto continuo rischio di infezioni, malattie e sviluppo di altre patologie correlate. Intacca irrimediabilmente gli organi e distrugge le pareti intestinali causando atrofia dei villi e, di conseguenza, malassorbimento.

Il malassorbimento porta inevitabilmente a carenze minerali e vitaminiche ed il quadro che ne viene fuori è tutto fuorché vicino al mantenimento di un buono stato di salute. L’infiammazione cronica causata dal sistema immunitario sempre attivo pone le basi per l’instaurarsi di nuove patologie, come quelle a carico della tiroide o il lupus eritematoso (frequentissime nei pazienti celiaci) e se non trattata per tempo può portare a complicazioni gravissime, incluse quelle a carattere oncologico.

Intolleranza al glutine o Gluten Sensitivity: chiarimenti

L’intolleranza al glutine è, a conti fatti, una semplice intolleranza alimentare. Ogni paziente ha una propria soglia di tollerabilità (che può essere variabile) e la diagnosi è una semplice diagnosi per esclusione.

Il paziente che suppone di soffrire di intolleranza al glutine avrà, in seguito all’assunzione di una dose di glutine non più tollerabile dal proprio singolo caso, sintomi gastrointestinali (gonfiore, pesantezza, flatulenze, diarrea, vomito) ed extraintestinali (mal di testa, sonnolenza, spossatezza), con conseguente malassorbimento.

La patologia è tranquillamente reversibile: magari la sensibilità al glutine non potrà mai essere “curata”, ma sarà possibilie ricominciare ad avere uno o stile di vita soddisfacente semplicemente privandosi del glutine.

I risultati della dieta senza glutine saranno apprezzabili nel giro di poche settimane (cosa ben diversa per i pazienti celiaci, che spesso arrivano a diagnosi dopo aver intaccato pesantemente i villi intestinali e ci mettono anni a riprendersi correttamente).

Si arriva a diagnosi soltanto per vie traverse: bisogna verificare che l’intolleranza non sia confusa con una semplice sindrome da intestino irritabile e bisogna verificare che il soggetto non soddisfi in alcun modo i criteri per poter suggerire celiachia vera e propria.

Dovrà quindi effettuare tutti gli esami previsti per l’iter diagnostico della celiachia ed accertarsi che siano negativi, per poi tentare una dieta senza glutine e verificare la reazione del proprio organismo.

Intolleranza al glutine: spesso è confusa con…

Come dicevamo, la gluten sensitivity è costante oggetto di studio da parte dei ricercatori perché, a causa anche del crescente interesse mediatico, causa “nuove vittime” ogni giorno. Molte di esse sono semplicemente influenzate dal cosiddetto “effetto nocebo” e sono tutt’altro che intolleranti al glutine, altre ancora presentano intolleranze ma correlate a tutt’altra categoria di alimenti.

L’intolleranza al glutine è spesso, anzi spessissimo, confusa infatti con la ben nota intolleranza ai cibi FODMAP. I FODMAP sono un’estesa categoria di alimenti, in prevalenza a base di carboidrati e quindi contenenti zuccheri, che tendono a scatenare risposte fermentative a livello addominale e peggiorare i sintomi di una magari già preesistente sindrome da intestino irritabile. Tra i FODMAP c’è anche il glutine, ma così come ci sono le mele, le pere e altri alimenti che con il glutine non hanno nulla a che vedere.

Astenersi dagli alimenti FODMAP porta a notevoli benefici nei pazienti affetti da IBS (Irritable Bowel Syndrome) ed è quindi assolutamente vero che i pazienti affetti da tale patologia possono riscontrare benefici nell’eliminare il glutine dalla propria alimentazione.

Ricordiamo, però, che le reazioni da FODMAP sono altamente dose-dipendenti (chiariremo questo concetto tra poco) e che a tal proposito, anche online, è possibile trovare tutta una serie di linee guida da seguire per regolarsi con le dosi, provenienti da fonti estremamente autorevoli. Quì un esempio.

Dose-dipendente: la parola chiave da ricordare sempre

Uno dei fattori che maggiormente contraddistingue le due patologie sta nella quantità di glutine assunto prima di scatenare reazioni negative a livello sistemico. Se la Gluten Sensitivity o Intolleranza al glutine, che dir si voglia, è infatti una patologia dose-dipendente (come del resto tutte le altre intolleranze) la celiachia non lo è affatto.

Per “dose-dipendente” si intende un qualcosa che viene scatenato in base alle dosi assunte.

Ogni soggetto intollerante avrà infatti una propria soglia di tollerabilità entro la quale potrà sentirsi tranquillo e non svilupperà alcun sintomo, un celiaco, invece, no. Trattandosi di una patologia autoimmune, la celiachia è molto più simile a un’allergia piuttosto che a un’intolleranza.

La reazione immunitaria viene scatenata nell’immediato, anche a contatto con dosi di glutine infinitesimali. Ecco perché i celiaci devono stare particolarmente attenti anche alle contaminazioni, dato assolutamente insignificante per gli intolleranti.

Tuttavia, è sbagliato vedere la celiachia come se fosse un’allergia e non vorremmo portarvi fuori strada. L’allergia da’ sintomi palesi (gastrici o sistemici) evidenziabili fin da qualche minuto dopo l’assunzione dell’alimento incriminato, e non lascia strascichi. La celiachia è ben diversa. All’istante quello che si verifica è una reazione autoimmune che coinvolge le cellule immunitarie ma non per forza deve manifestarsi a livello sistemico: è più subdola, ecco perché può essere estremamente dannosa e i soggetti ammalati dovrebbero tenersi alla larga dal glutine (e dalle contaminazioni da esso) anche in assenza di sintomi.

Anna

Blogger e collaboratrice del network PUNTO Blog. Mi occupo principalmente di salute e diritti dei consumatori.

3 commenti

  • Ho in figlio si 15 anni allergico al glutine in forma grave costretto a una dieta esattamente uguale a quella di un celiaco ma senza poter usufruire non alcun modo dell’assegno alimentare previsto per i celiaci..trovo questo profondamente ingiusto..a chi obietta che l’allergia può passare (cosa in realtà molto rara e che non si presenta quasi mai) basterebbe consentire un rinnovo con esami ogni due/tre anni e consentire anche agli allergici di avere l’assegno per l’acquisto di prodotti senza glutine.. speriamo che questa condizione di grande discriminazione venga riconosciuta..