Celiachia ed infertilità: quali sono le possibili relazioni? Basta fare un giro sul web per rendersi conto del numero esorbitante di articoli dedicati, di forum tematici e di citazioni varie che mettono in correlazione la celiachia come malattia infiammatoria cronica intestinale da un lato e l’infertilità, come incapacità di procreazione, dall’altro. Cerchiamo di fare chiarezza riguardo al possibile legame tra diagnosi di celiachia e difficoltà di procreazione, cercando di sgombrare il campo anche da possibili pregiudizi e credenze poco scientificamente valide.
La celiachia come tutti ben sappiamo è una malattia autoimmune, definita anche come un’enteropatia da sensibilità al glutine. In altre parole si tratta di una malattia infiammatoria cronica in cui l’alterazione della mucosa dell’intestino può provocare malassorbimento e conseguentemente carenze nutrizionali. L’unica cura possibile è quella di astenersi dal nutrirsi con alimenti con glutine che appunto provoca danni intestinali e complicanze cliniche. Al quadro clinico intestinale si associa un quadro extraintestinale complesso che coinvolge anche l’apparato riproduttivo e l’incapacità biologica di procreare. L’infertilità, come affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è una malattia del sistema riproduttivo che si diagnostica quando dopo dodici mesi di rapporti regolari e non protetti non è possibile una gravidanza.
Secondo diverse ricerche condotte sia in Italia che all’estero, esisterebbe una correlazione tra celiachia e problemi di fertilità. A preoccuparsi sono soprattutto le donne che hanno ricevuto una diagnosi di celiachia e che desiderano una gravidanza.
Qual è il legame tra infertilità e celiachia?
Il meccanismo complesso che lega alterazione della funzione riproduttiva e celiachia è oggetto di diversi studi e sembra che alla base vi siano:
- delle carenze croniche dovute al malassorbimento. Stiamo parlando di mancato assorbimento di preziosi elementi come il ferro, acido folico, vitamine B12, B6 e K, fondamentali per il normale sviluppo del feto;
- lo stress ossidativo dovuto all’accumulo di radicali liberi che sono capaci di alterare i normali equilibri ossidativi e comportare menopausa precoce, lesioni endometriche, ovaio policistico e aborto spontaneo.
In un articolo, il professore Carlo Catassi dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, scrive che sarà pur vero quanto:
“affermano Khashan e McCarthy nella loro eccellente review sulle complicanze ostetriche, che non esistono ancora prove sufficienti per raccomandare lo screening sierologico della celiachia all’inizio della gravidanza, ma è indubitabile che un semplice esame di sangue (la ricerca degli anticorpi anti-transglutaminasi), aggiunto a tanti altri che si fanno di routine nella gestante, potrebbe prevenire tante possibili sofferenze sia alla futura mamma che al nascituro”
Il professor Catassi fa riferimento a quanto scritto da due importanti studiosi, il dottor Ali S Khashan del Department of Epidemiology and Public Health, dell’University College di Cork in Irlanda e il dottor Fergus McCarthy della Division of Women’s Health KCL del St Thomas’s Hospital di Londra. Nel loro studio affermano che la celiachia è associata a un rischio maggiore di disturbi della fertilità e di complicazioni durante la gestazione. Tra queste i due autori citano l’ infertilità inspiegata, l’aborto spontaneo, le malformazioni congenite, il parto pretermine, il ritardo di crescita intrauterina, l’emorragia post-partum e la nascita assistita (cioè la procreazione medicalmente assistita). Ancora i due studiosi si soffermano sulla celiachia non adeguatamente trattata che può provocare complicanze in gravidanza peer effetto di anticorpi che interagiscono con il tessuto della placenta in fase di sviluppo.
Quali le possibili “precauzioni”?
Sicuramente seguire rigidamente una dieta senza glutine può ridurre sensibilmente i problemi correlati alla fertilità. Fondamentale è anche la diagnosi tempestiva di celiachia. Molti celiaci non sanno di esserlo e sottovalutano i sintomi. La celiachia si presenta con una sintomatologia variegata e spesso confondibile con altre patologie con la conseguenza di perdere tempo nella valutazione diagnostica precisa. Per questo ai primi sintomi bisogna consultare il medico e con il suo aiuto intraprendere un percorso corretto di diagnosi di questa malattia cronica sempre più diffusa. Spesso infatti i vari sintomi vengono trattati in modo singolo e non messi in correlazione alla patologia infiammatoria: sintomi gastrointestinali, persistente anemia, disfunzioni ormonali. Proprio in occasione della giornata mondiale dedicata alla celiachi, gli esperti della Società europea di gastroenterologia pediatrica, epatologia e nutrizione (ESPGHAN) hanno rilevato che essa non viene riconosciuta fino a otto casi su dieci.
Dunque tutte le donne con celiachia devono preoccuparsi? Tutte le donne celiache andranno incontro a problemi di infertilità o difficoltà di gestazione? Scientificamente è rilevato che le donne con celiachia hanno un rischio maggiore di avere complicanze in gravidanza, ma questi rischi possono essere minimizzati da un’alimentazione senza glutine da seguire sempre ma a maggior ragione durante il concepimento e la gravidanza.
Tra i vari studi effettuati, citiamo la ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Gastroenterology (rivista ufficiale dell’ American Gastroenterological Association) che ha portato i ricercatori coinvolti ad affermare che le donne celiache non hanno maggiori problemi di fertilità di quelle che non soffrono di questa malattia (ad eccezione di quelle con la diagnosi tra i 25 e i 29 anni).
La ricerca è stata condotta su un ampio campione di popolazione di 2,4 milioni di donne in età fertile del Regno Unito e ha messo in correlazione i tassi di infertilità di donne celiache e non. Sul totale esaminato, 6506 donne erano celiache. E queste avevano un tasso di infertilità pressoché uguale a quello delle donne non celiache ( 4.4% rispetto a 4.1%). Come si accennava, la ricerca fa un interessante focus sulle donne di età compresa tra i 25 e i 29 anni di età poiché queste donne presentavano un tasso di problemi di fertilità più alto del 41% rispetto alle donne non celiache. Qui è possibile consultare l’abstract (obiettivi, metodi, risultanze e conclusioni) della ricerca.
Infine la celiachia viene associata all’endometriosi, una delle cause primarie di infertilità al femminile. Nello studio condotto da D. Caserta, E. Matteucci, E. Ralli, G. Bordi e M. Moscarini, dal titolo Celiac disease and endometriosis: an insidious and worrisome association hard to diagnose: a case report e pubblicato sulla rivista Clinical and Experimental Obstetrics and Gynecology nel 2014 è emerso che un campione di 207 pazienti con diagnosi conclamata di endometriosi, ha mostrato che i sintomi dolorosi dovuti all’endometriosi sono diminuiti dopo un anno in assenza di glutine.
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