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VII Convegno Associazione Italiana Celiachia: il nostro resoconto

Da diversi anni l’ Associazione Italiana Celiachia è un vero e proprio punto di riferimento in fatto di celiachia. Dal 1979 opera in campo nazionale per divulgare informazione consapevole, per promuovere iniziative e ascoltare le esigenze di chi ha avuto diagnosi di celiachia e si trova a convivere quotidianamente con questa patologia.

L’AiC si caratterizza per una struttura organizzata a livello scientifico proprio per promuovere un’informazione competente a dispetto di conoscenze scarse e scorrette che purtroppo circolano sulla celiachia. E’ infatti dotata di un Comitato Scientifico qualificato a livello internazionale, che accoglie esperti come gastroenterologi, medici internisti, pediatri.

Giunto alla settima edizione, il Convegno nazionale annualmente promosso dall’AiC è un appuntamento irrinunciabile per la comunità scientifica e occasione per fare il punto della situazione sulla ricerca, sulla produzione, su sperimentazioni e terapie possibili. Si è recentemente concluso il settimo simposio dell’AiC, quest’anno dedicato al tema La biopsia intestinale nella diagnosi e nel follow-up della malattia celiaca.

Programma del Settimo Convegno AiC, le relazioni scientifiche

Il programma scientifico del Convegno ha visto la partecipazione di autorevoli esperti in fatto di celiachia. Ecco chi sono stati gli esperti che si sono avvicendati al tavolo dei relatori:

  • Renata Auricchio Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, Sezione di Pediatria Istituto Europeo per lo Studio delle Malattie correlate ad Alimenti (ELFID) Università Federico II Napoli
  • Federico Biagi Dipartimento Medicina Interna e Gastroenterologia Policlinico San Matteo Pavia
  • Antonio Carroccio Dipartimento di biomedica di Medicina Interna e specialistica Università di Palermo
  • Carolina Ciacci Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria, Scuola Medica Salernitana, Università di Salerno – Gastroenterologia AOU San Giovanni di Dio e Ruggi Salerno
  • Gino Roberto Corazza Dipartimento Medicina Interna e Gastroenterologia Policlinico San Matteo Pavia
  • Giuseppe Di Fabio Presidente Associazione Italiana Celiachia
  • Marco Silano Direttore del Reparto Alimentazione, Nutrizione e Salute – Dipartimento Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare Istituto Superiore di Sanità Roma
  • Riccardo Troncone Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali Università degli Studi Federico II Napoli

Ogni relatore ha portato il suo contributo e sono stati anche presentati, nel corso dei lavori, cinque casi clinici selezionati dal comitato scientifico del convegno.

Celiachia senza biopsia

Le due relatrici Carolina Ciacci e Renata Auricchio si sono occupate della questione: arrivare a una diagnosi di celiachia senza effettuare una biopsia è possibile? Nel corso del dibattito ci si è chiesti se la biopsia sia sempre il gold standard e quanto solide siano le evidenze per evitare la biopsia (sintomi, sierologia, HLA).

Si è parlato della predittività alta dei pretest e dei metodi clinici per procedere. Naturalmente le questioni scientifiche sono ancora aperte e si è pervenuti alla conclusione che solo un approccio basato su più di un test garantisce una corretta diagnosi. Come interessante prospettiva futura è stato presentata l’ipotesi di una biopsia liquida che utilizza biomarcatori sul sangue periferico.

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Istologia, una questione di interpretazione e non solo

Il relatore Federico Biagi ha parlato di biopsia nella diagnosi di malattia celiaca e in particolare dell’interpretazione della biopsia secondo l’istologia tradizionale e la microscopia a dissezione. Nella pratica clinica la gradazione dei villi non è più necessaria per la diagnosi di malattia celiaca, ma – secondo il relatore – potrebbe rivelarsi utile nel follow-up istologico della malattia celiaca in dieta aglutinata.

Di istologia si è occupato anche un altro dei relatori presenti, Riccardo Troncone, che ha focalizzato l’attenzione sull’età pediatrica. Il professore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II è partito da alcune questioni aperte sulla qualità del preparato istologico, la riproducibilità del referto, l’aiuto che può offrire la biopsia, per arrivare a una delle conclusioni in ordine al fatto che ad oggi  in molti casi la qualità dell’istologia è ancora insoddisfacente.

Atrofia dei villi intestinali e Celiachia

Come tutti ben sappiamo, la mucosa intestinale è rivestita da villi che hanno la funzione di facilitare l’assunzione delle sostanze nutritive. Nei celiaci i villi sono quasi del tutto atrofizzati e quindi si inibisce l’assimilazione delle sostanze nutritive. In occasione del Convegno AiC si è soffermato sul punto il relatore Gino Roberto Corazza, chiedendosi se sempre la presenza di villi atrofizzati è criterio diagnostico per la celiachia.

Mucosal Healing, la relazione di Antonio Carroccio

Nella pratica clinica il mucosal healing non viene accertato solo con la biopsia e lo dimostra l’ampia variabilità di dati sulla sua frequenza. Inoltre, come affermato dal relatore, il mancato mucosal healing a un anno di distanza non è necessariamente associato a un peggioramento della prognosi. Nel corso del suo dibattito il professor Carroccio ha ribadito che la rivalutazione istologica può rappresentare un’opportuna via nei pazienti con diagnosi di celiachia che presenta tipizzazioni cliniche e un’età maggiore di sessant’anni. Interessante anche l’aspetto riguardante l’atrofia poiché se persiste, non sempre trova la sua causa nella celiachia.

I casi clinici, che cos’è la crisi celiaca. Il caso studio di un bambino di undici mesi

Tra i diversi casi clinici riportati nel corso dei lavori, i relatori Sergio Ghirardo e Giada Zanella, hanno riportato di un bambino di undici mesi con crescita regolare al quale, a seguito di scariche diarroiche con muco e calo ponderale, è stata fatta una diagnosi di virosi. Nei giorni successivi si sono aggiunti edemi alle palpebre e aumento di peso. Valutati i sintomi, le ipotesi diagnostiche erano di Leucocitosi mista, ipoprotidemia, deficit coagulativo.

L’approccio clinico successivo con accertamenti eseguiti ha portato a una diagnosi di celiachia senza biopsia. Seguendo una dieta senza glutine, il piccolo cresce regolarmente essendo così adeguatamente trattata la crisi celiaca che comporta sia sintomi intestinali che extraintestinali. La crisi celiaca esiste e proprio perché rara è difficilmente individuabile, ma riconoscerla è fondamentale per intervenire tempestivamente.

Ricordiamo che al link seguente è possibile visualizzare le slide che i relatori hanno presentato al convegno. Le slide possono anche essere scaricate in formato pdf, mentre gli abstract dei singoli interventi sono scaricabili qui.

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