Coliche addominali, fastidi generali a livello gastrointestinale, stanchezza, irritabilità, pancia gonfia e feci non propriamente regolari. Si tratta di sintomi comuni a molteplici patologie di diversa entità e gravità: per assurdo, anche il semplice stress può causare problematiche di questo tipo. Quando dunque è il caso di allarmarsi?
Sicuramente gioca un ruolo fondamentale la cronicità di uno o più dei sintomi sopracitati. Una dissenteria sporadica non deve destare sospetti, ma quando diventa cronica e finisce per causare disagio effettivo sia psichico che fisico durante la normale condotta della vita di tutti i giorni, c’è sicuramente da approfondire e consultare un bravo medico.
Sebbene i sintomi di cui sopra possano essere causati da qualunque tipo di patologia (anche una che non è direttamente gastrica ma crea fastidi a livello digestivo come effetto secondario), c’è anche da dire che si tratta di sintomi prevalentemente associabili a patologie di tipo gastrointestinale, come la colite e la celiachia. Ma come fare a capire se si è affetti da celiachia o colite? In realtà non è semplicissimo, ma alcuni segni distintivi dell’una e dell’altra patologia possono venire in nostro aiuto per una prima valutazione, fermo restando che il parere del medico è in ogni caso indispensabile.
In questo articolo si parla di:
Differenze tra celiachia e colite
Celiachia e colite sono entrambe patologie a carattere gastrointestinale, ma che, causando malassorbimento, possono generare carenze vitaminiche e minerali croniche che vanno a riflettersi in un malessere generale dell’organismo. Come fare però a distinguerle?
La celiachia è una malattia autoimmune. Colpisce all’incirca un soggetto su cento e viene scatenata da una reazione avversa di tipo immunitario alla principale proteina del grano: il glutine. La celiachia causa fastidi generalizzati e può provocare tremende conseguenze di tipo medico se non trattata per tempo.
Gli organi maggiormente colpiti sono quelli dell’apparato digerente, ma purtroppo nel 99% dei casi i sintomi si estendono a tutto il corpo. La celiachia non è guaribile in alcun modo ma i sintomi sono totalmente reversibili, a patto di adottare (vita natural durante) una adeguata terapia con dieta senza glutine.
La colite, invece, può essere di due tipi: colite sporadica o sindrome del colon irritabile (IBS). I sintomi sono i medesimi per entrambe le forme, ma ciò che cambia è il loro decorso. Se, infatti, la sindrome del colon irritabile “vive” con i soggetti che ne sono affetti per tutto il corso della loro vita (sebbene con sintomi assolutamente reversibili), la colite passeggera derivante da periodi di stress o secondaria all’assunzione di farmaci o ad altre patologie, può guarire completamente senza lasciare strascichi di nessun tipo. All’interno di questo articolo parleremo più precisamente della colite “tradizionale”, primaria o secondaria che essa sia.
Celiachia e colite si differenziano perché l’una è una malattia autoimmune, l’altra non lo è. Ma cosa vuol dire? Una è peggio dell’altra o sono paragonabili?
Le conseguenze mediche di entrambe
Non esistono malattie di serie A e malattie di serie B, ma ciò che è certo è che una patologia come la celiachia, a carattere autoimmune, sebbene totalmente monitorabile e con sintomi pienamente reversibili, tende a rendere sempre e comunque più “esposto” all’insorgenza di altre patologie il soggetto che ne è affetto.
Le malattie autoimmuni, d’altronde, un po’ come la tiroidite di Hashimoto e molte altre, hanno sempre questa spiacevole caratteristica. La colite però provoca malassorbimento e non va dunque nella maniera più assoluta sottovalutata.
E’ vero che non è in grado di scatenare reazioni immunitarie e che il suo impatto sull’organismo è più “a lungo termine”, con effetti collaterali visibili con il passare degli anni; ma è anche vero che un cattivo assorbimento dei nutrienti (soprattutto di vitamine e minerali) può portare alla lunga a scompensi nutrizionali che si rifletteranno su una peggiore condizione di salute, su una maggiore facilità nel contrarre altre patologie (incluse le semplici influenze stagionali) e su un peggior “rapporto con il mondo esterno”.
Tutti i disturbi gastrointestinali (e in questo colite e celiachia vanno a braccetto) se non trattati possono infatti portare a una necessaria riduzione della vita sociale, a una maggiore difficoltà nello spostarsi di casa per periodi di tempo medio/lunghi (c’è spesso bisogno di un bagno a portata di mano) e in una gestione della vita meno rilassata e più complessa.
Celiachia e colite possono coesistere?
Celiachia e colite possono assolutamente coesistere e, anzi, la seconda è spesso una conseguenza della prima. La celiachia ha infatti come sintomi diretti spesso e volentieri quelli a carattere gastrointestinale.
Le reazioni scatenate dal glutine sul soggetto affetto da celiachia ma che ne è ancora inconsapevole e continua dunque a consumare alimenti glutinati senza attribuire loro la causa dei propri problemi di salute, finiscono per irritare le pareti dello stomaco e dell’intestino causando inevitabilmente coliche.
La colite e la celiachia possono dunque coesistere soprattutto in soggetti affetti da malattia celiaca. E’ altresì molto facile che, chiunque sia affetto da colite cronica o IBS (sindrome dell’intestino irritabile) e sia predisposto geneticamente allo sviluppo della celiachia, finisca per sviluppare un’alterata tollerabilità al glutine qual ora non prendesse tutte le precauzioni (medico/alimentari) relative alla propria patologia. Ma di questo ne parliamo meglio qui.
I segni distintivi: quando è il caso di allarmarsi?
Abbiamo già indicato la necessità di fare quattro chiacchiere con il proprio medico curante e, eventualmente, rivolgersi a uno specialista per esami approfonditi in tutti i casi in cui ci sia presenza cronica di disturbi di tipo gastrointestinale. Ma quali sono i sintomi che devono metterci all’erta? Eccone alcuni.
Colite: segni tipici
- Coliche addominali
- Feci molli, stitichezza o entrambe, in alternanza
- Eccessivo gonfiore addominale soprattutto dopo l’assunzione di cibi ricchi di fibre, frutta o cereali (sia integrali che semplici)
- Flatulenze frequenti
- Stanchezza, irritabilità
- Feci unte e maleodoranti, o peggio ancora “gelatinose”
Celiachia: segni tipici
- Feci voluminose e “leggere”, eccessive nella quantità
- Disturbi relativi alla digestione, soprattutto in concomitanza con l’assunzione di cereali, farinacei e derivati
- Dimagrimento rapido e anomalo, non causato da un cambiamento dello stile di vita
- Tendenza all’anemia e alle carenze nutrizionali
- Stanchezza
- Disturbi dell’apparato riproduttore: amenorrea, difficoltà nel concepimento
- Pelle secca, mucose pallide
- Difficoltà nella concentrazione
Tutti i casi sopracitati devono porre in allarme, soprattutto quando non vanno incontro a remissione spontanea. In entrambi i casi, né colite né celiachia sono un dramma, anzi! Se ben trattate non causano alcun problema di sorta, ma vanno diagnosticate e adeguatamente trattate con l’aiuto di un buon medico.
Salve, sono 20 anni che soffro di coliche addominali non riesco a capire sia io che i medici se si tratta di colite o celiachia. Sono stanca… consigliatemi cosa fare e come risolvere vi prego???
Salve Marina,
ci dispiace moltssimo per il suo disagio ma non siamo medici, siamo un blog di informazione, non siamo nella posizione di fare consulenze.
L’unica cosa che ci sentiamo di dirle è di fare il test per la celiachia, dove verranno dosati gli anticorpi che segnalano la malattia, ed eventualmente gli altri esami che il suo medico riterrà più opportuni.
In bocca al lupo!